Una nuova guida a misura di bambini e ragazzi racconta il sito di Tor dei Pagà in alta Valle Camonica
Si chiama Carlo ed è un ragazzino che, fra archeologia e storia, reperti di scavo, ricostruzioni e leggende, racconta il sito archeologico più alto d’Europa: Tor dei Pagà, un luogo affascinante situato ai piedi di cima Bles a Vione.
Qui dal 2011 si conducono campagne di scavo annuali grazie al progetto “Vione Archeologica”, promosso dal Comune in accordo con l’Università Cattolica e la direzione del Ministero dei Beni Culturali, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Brescia e Bergamo. Un lavoro certosino che, di anno in anno, ha aggiunto tasselli alla conoscenza di questo luogo relativamente alla stratificazione e alla cronologia, al significato di queste strutture poste così in alto, all’identità dei suoi abitanti. Questi dati sono, naturalmente, confluiti in testi e contributi di carattere scientifico, ma ora vengono declinati in una guida essenziale a misura di bambini e ragazzi.
Grazie al contributo di Regione Lombardia, infatti è stato pubblicato “Tor dei Pagà. Tutta un’altra storia” con testi a cura di Giovanna Bellandi, Chiara Bozzi, Alessandro Bona e con illustrazioni e ricostruzioni grafiche di Chiara Gafforini e Pierluigi Dander.
Carlo ci porta indietro nel tempo quando, con la sua famiglia, viveva in una delle due strutture fortificate arroccate a 2250 metri sul livello del mare. La sua casa era quella che gli archeologi identificano come Torre B, che aveva una grande stanza con il focolare al centro introno ala quale ci si sedeva a mangiare. In un ripostiglio accanto alla porta era sistemata la legna per il focolare.
Poco lontano sorgeva il secondo corpo di fabbrica, più articolato, che comprendeva una torre collegata ad una cinta fortificata, un cortile interno, una stalla ed un edificio d’abitazione dove risiedeva il signore della fortezza, forse un nobile camuno scappato fin quassù perché in lotta con il Vescovo di Brescia.
Il racconto è arricchito da giochi ed attività per coinvolgere i giovani lettori. Valorizza, inoltre, la metodologia della ricerca archeologica e storica esplicitando come i reperti trovati in fase di scavo siano le tracce, gli indizi fondamentali per ricostruire il quadro di insieme. Lo stesso personaggio narrante è stato immaginato a partire dal ritrovamento di un dente da latte nella Torre B; la presenza di una persona di rango elevato è documentata dal ritrovato di bottoni d’argento e decorazioni per la cintura a forma di fiore e dai frammenti di un bicchiere decorato.
Il libretto viene distribuito agli alunni dell’Istituto Comprensivo don Giovanni Antonioli nell’abito di attività laboratoriali che fanno conoscere il lavoro dell’archeologo e il sito della Tor dei Pagà.
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