L’impegno civile e politico, la professione, la cultura, la montagna. Sono molteplici i registri sui quali è possibile leggere la vicenda personale e pubblica di Sam Quilleri, un personaggio che ha lasciato non solo ricordi vivi e intensi, ma anche segni duraturi e riconoscibili nella comunità bresciana, per la quale è stato un riferimento insostituibile, alla quale si è sempre sentito legato da un sentimento di “obbligazione civica” che ha rappresentato il motivo profondo della sua partecipazione alla vita associata. La ricerca di Chiara Delorenzi scandaglia la vita di Sam Quilleri attraverso una rigorosa analisi critica degli scritti, nonché dei discorsi tenuti in Consiglio comunale o nelle aule parlamentari, dove sedette – esponente di spicco del Partito Liberale – fra il 1968 e il 1976. Preziose appaiono le testimonianze di chi lo ha conosciuto durante il giovanile ardore resistenziale nelle file delle Fiamme Verdi o nel lungo e fecondo impegno politico e istituzionale. E, prima ancora, negli anni della seconda guerra mondiale quando, impegnato con gli Alpini sul fronte del Don, visse e documentò la terribile epopea di Nikolajewka. Non manca l’accenno alle sue passioni: prima fra tutte, lo sconfinato amore per la montagna, concretizzatosi nella pluridecennale guida del cai bresciano e nella decisiva opera per la tutela e la valorizzazione dei rifugi camuni.
INDICE Edoardo Bressan, Prefazione Introduzione Capitolo primo. Il fronte russo: la coscienza si interroga Capitolo secondo. Dalla rivolta morale alla rivolta politica Capitolo terzo. Brescia rinasce Capitolo quarto. “Plebiscito”: la proposta politica liberale Capitolo quinto. L’impegno politico negli anni della contestazione e del terrorismo Capitolo sesto. Al servizio della città (1960-2000) Ringraziamenti