Le memorie di un maestro del bianco e nero entrato nella storia della fotografia bresciana (ma non solo: due suoi scatti sono stati acquisiti dal Metropolitan Museum of Art di New York). Vicende familiari e lavorative, storie d’amore, passioni – la fotografia, prima fra tutte – rievocate con la vivacità di un racconto orale da un narratore «di onesta e civile sostanza, alieno al vanto, di nobilissima e colta umiltà». «Fiammetti – scrive Nino Dolfo – ha iniziato a scattare negli anni ’50 sulla scia del Verbo neorealista. Con la fotocamera al collo ha girovagato la nostra provincia, riscoprendo l’identità sotto traccia, periferica, vernacolare ma universale (soprattutto contadina e operaia) con quella sua curiosità da etnografo e flaneur umanista immune da qualsiasi tentazione retorica».
INDICE L. Castelletti, Introduzione
- N. Dolfo, Introduzione
- M. Gusmeri, Eros Fiammetti, uomo e fotografo
- L. Mingotti, M. Botturi, Nota delle curatrici Ma questa è un’altra storia. La mia balia e la felice notte
- Infanzia e giovinezza
- La mia vita di fotografo (parte prima)
- La mia esperienza scolastica
- Un amore tradito
- La mia vita di fotografo (parte seconda)
- La mia vita lavorativa
- La mia vita di fotografo (parte terza)
- Le rose del palazzo Finamore di Sant’Eusanio del Sangro
- La mia vita di fotografo (parte quarta)
- Unione Italiana Ciechi
- La mia vita di fotografo (parte quinta)
- La montagna
- La mia vita di fotografo (parte sesta)
- Breve antologia fotografica Nota dell’autore
- Nota dei nipoti