Luigi Lombardi, una delle figure più interessanti della generazione post-romantica nata e formatasi dopo il 1850, era finora sempre stato considerato nell’orbita di Francesco Filippini. Più per una serie di coincidenze biografiche che per una reale sintonia poetica e stilistica. La mostra di Darfo dell’estate 2001 e il relativo catalogo rendono giustizia al pittore, ricostruendone in modo convincente e pressoché completo il percorso creativo. Lo stile personalissimo di Lombardi è dato da un colore “a macchia”, fatto di pennellate aguzze e di tocchi larghi che sulla tela fanno l’effetto di pezzettini di stoffa ritagliati e incollati. Lombardi “è il pittore del colore puro, del colore che canta vivido ed intenso nelle sue gamme più schiette e brillanti” e su questa strada trova pronti a recepire il suo messaggio i più giovani Zuccari, Soldini e Bertolotti, ai quali indica una traccia importante sulla strada della pittura.Il ricco repertorio di opere qui catalogate segue una linea diacronica che abbraccia tutta la produzione dell’artista, legata prevalentemente al paesaggio, ma apre anche alcune sezioni “tematiche” riguardanti il ritratto, la natura morta e l’acqua. Lombardi ha avuto infatti una sensibilità straordinaria per la rappresentazione delle superfici liquide: fiumi, laghi e anche il mare, contemplato e dipinto durante i soggiorni in Liguria negli anni precedenti il matrimonio.
INDICE - L. Anelli, Una ricerca su Luigi Lombardi: genesi e metodo - L. Anelli, Luigi Lombardi: dalla “visione naturale” al Simbolo - Luigi Lombardi ritratto dagli amici - M. Biondi, B. Galbiati Grillo, Luigi Lombardi: l’ill.agine, la vita, il pensiero - Le opere in mostra - Gli esordi - La visione naturale - Il pittore delle stagioni e delle atmosfere - Il pittore dell’acqua - Ritratti, nature morte e acquerelli - Le opere tarde - Opere di altri autori esposte in mostra - catalogo delle opere - B. Galbiati Grillo, Regesto - M. Biondi e B. Galbiati Grillo, Lettere di –e lettere a –Luigi Lombardi - Bibliografia