cm 24x17, 104 pp.
© febbraio 2002
Nessuno di noi sfugge all’esperienza della paura e a ciò che inevitabilmente l’accompagna, il dolore. La paura non attraversa soltanto la nostra vita individuale: in epoca preistorica si conviene nel ritenere che sia stata decisiva per garantire la sopravvivenza e il processo evolutivo della specie umana; in epoca storica ha fortemente influenzato il corso degli avvenimenti. In noi la paura è diventata anche il modo per prevedere ed evitare il dolore mentale, quella variegata gamma di sofferenze psichiche – che certo non sono esclusive della nostra specie – e che solitamente definiamo dispiaceri, umiliazioni, rimpianti, colpe, disperazioni. Riallacciandosi a un ambito di indagine, sommariamente qualificabile come “storia dei sentimenti”, che ha conosciuto nel secondo dopoguerra – sulla scorta delle sollecitazioni e delle ricerche prodotte dalla scuola delle Annales – ampio sviluppo e meritata fortuna, il libro propone un originale percorso nel quale, attraverso il confronto tra temi e argomenti diversi, impostazioni metodologiche e disciplinari plurime, filosofi, medici, psicologi e teologi dialogano, nel comune intento di riflettere e di insegnare a riflettere su un sentimento umanissimo, tanto familiare quanto rimosso.
SOMMARIO
D. Biglino, Introduzione - I. Sciuto, Paura e disagio nella civiltà moderna - R. Terranova Cecchini, L’uomo del terzo millennio si confronta con le diversità - V. Castellazzi, La solitudine come paura o come risorsa? - R. Meda, La malattia come esperienza e superamento della paura - F. Manara, Istinti e paura - G. Canobbio, Di fronte al male: tra fuga e invocazione - G. Margarino, “Laudato sì, mi Signore per sora nostra morte corporale” - M. Tarantino, “Misericordia io voglio”. Dalla paura del peccato alla misericordia
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