La nostra epoca è stata segnata profondamente dal processo di globalizzazione che rende tutti i paesi del mondo sempre più interdipendenti integrando mercati e produzione, beni e servizi, lavoro e capitale, cultura e tecnologia. Tale processo è oggi talmente avanzato da assumere i tratti di un'apparente irreversibilità e di una scontata normalità; eppure questa trasformazione per cui il mondo, sempre più integrato e omologato, tende ad assumere l’aspetto tranquillizzante di un unico grande supermercato, porta dentro di sé il segno della contraddizione, il rischio di una lacerazione insanabile. Dietro l’apparente illusione di sentirsi dappertutto a casa propria si nasconde il rischio reale di non trovare più da nessuna parte la propria casa.
SOMMARIO Introduzione -
C. Risé, Identità tradizionali e comunicazioni globali nei conflitti postmoderni -
M. Revelli, Le trasformazioni del lavoro nell’epoca della globalizzazione -
G. Miglio, Cittadini del mondo o figli del villaggio? -
W. Tommasi, Identità e appartenenze a partire dalla differenza femminile -
E. Galli della Loggia, La frattura rispetto al passato: origini storiche e differenze -
G.E. Rusconi, Ha senso parlare ancora di “patria”? Il caso italiano -
C. Bonvecchio, Il mito del popolo e il dramma della storia -
F. Tomizza, Uno scrittore in terra di confine -
I.D. Mortellaro, Metamorfosi della sovranità. La politica oltre lo Stato -
S. Veca, Giustizia: locale e globale. Una tesi filosofica sui diritti umani - Note sugli autori