Commissionate nel 1515 dal Comune di Brescia per l’organo del Duomo Vecchio, le monumentali ante dipinte da Floriano Ferramola e Alessandro Bonvicino il Moretto trovarono in seguito collocazione a Lovere, nella chiesa di Santa Maria in Valvendra, alla quale tuttora appartengono. Nel 2002, nell’ambito della grande mostra dedicata a Vincenzo Foppa, vennero trasportate a Brescia ed esposte nel Museo di Santa Giulia. In quell’occasione ne venne deciso e quindi attuato un completo restauro, in seguito al quale alle tele è stata dedicata un’apposita mostra, prima del loro rientro a Lovere.L’attuale restauro, dovuto all’esigenza di rimediare ai danni del tempo, ha riportato in piena luce l’importanza dei dipinti eseguiti da Ferramola e Moretto. L’intervento recupera a una visione facilitata le variegate cromie, i virtuosismi decorativi e tecnici, i tagli prospettici e la monumentalità architettonica, ma sottolinea efficacemente anche i differenti approcci e le diverse soluzioni del più maturo Ferramola e del giovane Moretto. In questo senso il volume riconduce l’impatto figurativo delle ante all’interno della produzione dei rispettivi autori e ne fa emergere l’importanza imprescindibile nello svolgimento del percorso storico-artistico del Rinascimento bresciano.
INDICE La storia Marco Rossi, Il rinnovamento della cattedrale di Santa Maria de Dom tra XV e XVI secolo Giuseppe Fusari, Gli organi della cattedrale Massimiliano Capella, L’Annunciazione di Floriano Ferramola Elena Lucchesi Ragni, I Santi Faustino e Giovita del Moretto Elena Bugini, La mostra d’organo nel progetto di Stefano Lamberti Jane Bridgeman, I santi “gagliardi cavallieri”. Vesti e armature nell’iconografia dei santi Faustino e Giovita del Moretto Amalia Pacia, Le ante d’organo di Santa Maria in Valvendra: conservazione e tutela nel Novecento
Il restauro Amalia Pacia, Il restauro della cassa d’organo e delle ante: indagini preliminari e alcune considerazioni Paola Borghese, Le ante a tempera di Moretto e Ferramola: perché intervenire
Appendici Le ante di Lovere nella lettura di Roberto Longhi Ida Gianfranceschi, I documenti